Gennaio: il mese della potatura
Immaginate di camminare in mezzo a un vigneto in inverno. Le foglie secche e i tralci spogli vi circondano, ma non tutto è quiete e riposo. In questo mese, i viticoltori sono impegnati nella potatura, un’attività cruciale per la produzione di uva di qualità.
Vi siete mai chiesti a cosa serve?
La potatura è divisa in potatura del passato, del presente e del futuro.
La potatura del passato riguarda l’attività in cui si vanno a tagliare i tralci che hanno già prodotto. In quella del presente si vanno ad archettare i capi a frutto che produrranno nei mesi successivi.
Quando parliamo di potatura del futuro, invece, si parla della scelta delle gemme, ovvero si vanno a scegliere le gemme che produrranno i tralci dell’anno successivo. Si va a sceglierne la posizione per poi tagliare le altre gemme.
Nella nostra zona, abbiamo scelto di utilizzare principalmente la tecnica di potatura chiamata Sylvoz.
È vero che per fare la potatura ci sono degli studi ma è anche vero che la potatura è una pratica che viene tramandata da generazioni.
Questo è anche il periodo in cui si tagliano le piante malate precedentemente segnate durante il periodo estivo in cui la foglia presentava dei problemi.
A gennaio vanno poi aperti i fori in cui alloggerà la nuova vite, in questo modo il freddo andrà in maniera naturale a migliorare l’ambiente radicale.
Quindi, la prossima volta che vedrete un vigneto in inverno, sappiate che c’è una storia dietro ogni tralcio tagliato, un futuro dietro ogni gemma scelta. La potatura è la chiave per una produzione di uva di qualità e per un vino indimenticabile.